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Metti caso che un bel giorno qualcuno ti dice che se sei uno che vuole fare le cose originali, che c’ha le idee, che c’ha le cose da condividere, allora ti devi fare il blog.
E tu che fai? Ti fai il blog. Ci scrivi, ci rifletti te stesso, e magari ci metti anche le cose interessanti che trovi in giro su internet.

Poi un giorno ti dicono che sul blog ci devi mettere solo le cose tue, che fai tu, e per quelle che trovi in giro ti devi fare il tumblr.
E allora tu ti fai il tumblr.

Poi un giorno ti dicono che ormai i blog non li legge più nessuno, perché a questo infame mondo moderno piacciono solo le cose brevi e veloci. Ti dicono che adesso va il “microblogging”. E che ti devi fare twitter.
E allora tu ti fai twitter.

Poi ti dicono che twitter è morto, che è fatto male, e non lo usa più nessuno. Ti devi fare facebook, ché c’ha il microblogging come twitter e in più c’ha tante altre cose interessanti.
E allora tu ti fai facebook.

Poi un giorno ti dicono che facebook è per gli sfigati, che ormai ce l’hanno tutti, e che se vuoi fare davvero l’avanguardia, quello che sta avanti, ti devi fare friendfeed. Chè ormai quelli che contano davvero stanno tutti lì.
E allora tu ti fai friendfeed.

Poi scopri che per sfruttare bene friendfeed devi avere il blog, tumblr, twitter, facebook, lastfm, deliciuos, flickr, digg, youtube…
E allora ti viene (in assoluta autonomia) un po’ il dubbio che qualcuno ti sta pigliando per il culo.